di Fabio Savelli

Ventinove miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il 38% del nostro fabbisogno di metano arriva dalla Russia. Vanno sostituiti in fretta per azzerare la nostra dipendenza da Mosca che ora pretende il pagamento in rubli.La diversificazione delle fonti energetiche è partita il giorno stesso dell’invasione dell’Ucraina e ora il lavoro del governo per smontare la relazione stretta con Mosca, amplificata in questi anni, comincia a dare i suoi frutti con nuove forniture dall’Algeria, la Libia, il Mozambico e l’Angola in coerenza con le ultime missioni del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ieri il titolare della Farnesina, in visita a Baku, ha confezionato un nuovo accordo con l’Azerbaijan che innalza a 9,5 miliardi di metri cubi il flusso di metano che transita dal gasdotto Tap anche per Turchia, Grecia ed Albania.
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